venerdì 28 dicembre 2007

Forza Napoli

Vedi Napoli e poi…


Napoli è pronta a candidarsi quale Capitale dell’Ecosostenibilità. Incredibile, ma vero! La notizia è stata messa sotto l’albero di Natale, dal Presidente Bassolino e dal sindaco Iervolino, mentre la città era inondata da un torrente, ma che dico torrente, da un fiume, ma che dico fiume, da un oceano di immondizie. 245.000 euro, iva esclusa, sono stati allocati dalla Giunta della Regione Campania per candidare Napoli a questo importante evento.

La notizia è stata data, oggi, 28 dicembre 2007, da Napoli.com, il quotidiano On-line del capoluogo campano.
Riportiamo alcuni passi che ci sembrano significativi dell’articolo pubblicato dalla testata scritto da Ninni De Santis.


Forza Napoli
Fonte: http://www.incredibile.ebay/


Un bel “babbo natale” per la Città della Scienza

di Ninni De Santis (da: Roma del 28/12/2007)


Tralasciando la credibilità dei nuovi ecoterroristi che vivono alle nostre spalle su teorie allarmistiche spesso infondate, si ritiene scandaloso che in situazioni da tregenda e da terzo mondo nelle quali vivono i cittadini campani si spendano cifre così elevate per partecipare all’allegra compagnia dei social-ecoforum mondiali. Il tutto condite da alcune indimenticabili dichiarazioni la cui eco sulla stampa mondiale (e locale) è stato pari al loro merito: zero, ma il cui costo per i cittadini campani è stato di 245.000 euro (oltre Iva).


Sarebbe un bel segnale per i napoletani e campani tutti se quel Decreto Presidenziale fosse firmato nella splendida cornice di Villa Rosebery che rappresenta quello che Napoli dovrebbe essere e che grazie a chi ci governa non è

Corollario

Un appunto dobbiamo fare all'articolo di Napoli.com. Il riferimento al Terzo mondo ci pare fuori luogo e completamente sbagliato e, forse, un po' razzista. Il sottosviluppo di molti paesi emergenti. in Africa, in Asia e in America latina, deriva da situazioni storiche, dalla mancanza di risorse naturali strategiche, dalla mancanza di un mercato di sbocco, dall’assenza di capitali e di imprese. Un discorso è il “sottosviluppo endemico”, dovuto a cause oggettive (Terzo mondo), l'altro è l'"arretratezza patologica” che sgorga dall'inefficienza e dall'approssimazione di chi è stato chiamato a dirigire.
Come corollario, è meglio precisarlo, occorre riflettere che non tutto il male viene da una sola parte. Non è automatico il passaggio dallo stato di degrado a quello di benessere solo spostando i voti da sinistra a destra. Occorre cambiare gli uomini e le donne, le loro mentalità, le loro verità.