La Delegata del Sindaco, Franca Eckert Coen, ha poi presentato il ciclo "Interpretare il Mediterraneo". Con parole molto appassionate ed estremamente significative ha affermato che Roma avrà un anno di tempo per poter approfondire le principali tematiche del Mediterraneo.
E' poi seguito un lungo e interessante intervento del Prof. Predrag Matvejevic, dell'Università "La Sapienza" di Roma. Il Professore, molto conosciuto e ascoltato a livello internazionale, ha raccontato nei minimi particolari la storia antica e recente del Mediterraneo. Quaranta minuti di citazioni classiche, ricordi di incontri personali ed esperienze sul campo, esame di fallimenti e buoni propositi dei meeting ormai storici (da Oslo a Barcellona, dal Piano Blu al Pam 2025). Senza sollevare un ben che minimo di noia, ha affrontato i temi dell'identità, della particolarità, del valore, delle ideologie, dei retaggi, delle tradizioni, ed anche delle responsabilità e le colpe dell'intellighenzia europea.
La "condivisione di un'idea differenziata" è uno dei tanti "alimenti" con i quali si dovrebbero sfamare i viandandi delle tante autostrade di mare che solcano le nostre acque circondate dalle terre. La "gente" mediterranea deve privarsi della zavorra dell'incomunicabilità, dell'intolleranza e della diffidenza e innalzare le reti piene di comprensione, tolleranza e reciproco rispetto.
Il dibattito che è proseguito è stato condotto dal giornalista della Rai, Giancarlo Rossi. Tra gli altri sono intervenuti Piero di Pasquale (La Repubblica), che ha presentato una serie di fotografie di volti di "gente del Medeterraneo", e un rappresentante dell'Autorità Palestinese, Mohd Jawad Yassine, che ha parlato del "diritto al ritorno" e della Conferenza di Washington.
Piero di Pasquale
Mohd Jawad Yassine
Le foto sono di roberto maurizio